Saramago


« Se fisso i miei ricordi sulla carta, è soprattutto perché non si perdano (in me) minuti d’oro, ore che risplendono come soli nel cielo tumultuoso e immenso che è la memoria. Cose che sono anche, come il resto, la mia vita. »

JOSE’ SARAMAGO, premio Nobel per la Letteratura 1998


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Introduzione

INTRODUZIONE

Questo blog “60 ANNI DI RADIO E DI MONTAGNA” contiene la mia storia di radioamatore documentata da circa 350 cartoline selezionate dalla mia collezione di 'QSL cards' progettate ed usate per confermare le migliaia di collegamenti effettuati dalla mia stazione fissa di Venezia Mestre nonché dalle località e cime montane visitate nel corso di 60 anni con una piccolissima stazione portatile.

Il racconto è pertanto realizzato con le immagini riproducenti la parte frontale delle sopracitate cartoline, disposte in ordine cronologico. A margine sono riprodotti anche alcuni documenti complementari, taluni del tutto personali, nel ricordo della mia lunga avventura.

Per il visitatore curioso ma estraneo al mondo radioamatoriale ho predisposto alcune note esplicative alla voce “Qualche chiarimento ….” unitamente a qualche links di approfondimento specifico.


CARLO CRAGLIETTO, titolare della Stazione amatoriale I3CRW – Venezia Mestre, 11 agosto 2012

IN MONTAGNA CON I PIEDI E CON LA RADIO

IN MONTAGNA CON I PIEDI E CON LA RADIO

PERCHE' UN MIO BLOG ?

Un diario titolato “60 ANNI DI RADIO E DI MONTAGNA” è l’idea di questo blog dedicato alla mia attività di radioamatore, spesso praticata anche in alta montagna. Nelle ore e nelle giornate libere - accanto alla famiglia, agli studi, al lavoro ed a diversi altri interessi - ho infatti coltivato a lungo e con passione due svaghi, distinti ma in complicità fra loro: la radio e la montagna.

Scavando nel passato, recuperando le cartoline usate per le conferme dei contatti radio, ho cercato di comporre – come in un puzzle – il disegno di un lungo viaggio pieno di ricordi personali, percorsi, ricerche, emozioni e sogni ....

Compilato alla soglia dei miei ottant’anni, il blog vorrebbe essere l'estensione della mia memoria sul cammino compiuto con i miei hobbies sopracitati, dalla giovinezza alla vecchiaia, ma con un nuovo ed inaspettato atteggiamento interiore …. Infatti quanto un tempo mi appassionava ora mi commuove perché penso a quel mondo non più raggiungibile e ad una storia perduta ….

Diventare radioamatore, nella mia ambizione di adolescente, significava quasi affiancarmi – nelle sperimentazioni – a quella schiera di scienziati che in tutti paesi del mondo studiano la fisica elettronica e la fisica spaziale. Mi affascinavano le comunicazioni radio ed ero ragazzino quando, con curiosità ed entusiasmo, ho iniziato ad ascoltare le "onde corte" ed a realizzare antenne e circuiti radio per dedicarmi, successivamente, allo studio tecnico e scientifico della materia tanto da prevederne un approdo professionale. Così però non è stato e, non avendo portato a compimento i miei studi universitari dedicati, alla "radio" ho riservato soltanto il ruolo appassionato di hobby intelligente.

Parimenti, frequentare la montagna mi appariva attività stimolante per il pensiero, per la disciplina dello spirito e del corpo, per conoscere i contenuti del silenzio e la bellezza del creato. Tale spazio dedicato alla montagna, esplorato con mio padre quando ero bambino, è divenuto poi - con il crescere degli anni - sempre più necessario alla mia salute essenziale, come la musica o la poesia.

Sulla vetta dei monti, ammirando i colori del cielo ed i panorami sconfinati, mi pareva percepire le vibrazioni di quell’ “etere” invisibile in cui si fondono tutte le energie e le voci infinite dello spazio. Pensavo, lassù, agli studi di Maxwell, Hertz, Plank, Bohr …. e - la realizzazione di Marconi - mi appariva ogni volta un miracolo poiché, con la mia piccola radio autocostruita, trasferivo la mia voce e le mie emozioni ben oltre ogni immaginabile confine.

Riuscivo con fatica a portare fino alla cima - nello zaino voluminoso e pesante - la rice-trasmittente, l'antenna, i cavi, le batterie .…ed era sempre un'esperienza nuova perché - a valle - la radio subiva continue modifiche o aggiunte circuitali i cui risultati dovevano essere, lassù, attentamente testati. Così per tanti anni ... fino a quando trovai sul mercato un apparato già confezionato e progettato per la portabilità: non fu facile distaccarmi dalla "mia" radio....ma i vantaggi offerti per ingombro, leggerezza e tecnologia erano troppo allettanti. Con il passare degli anni tutto migliorava ancora e la "tecnologia" evoluta rendeva lo zaino sempre meno gravoso. Le batterie poi erano diventate incredibilmente piccole e capaci; ricordo quanta poca simpatia nutrivo per il loro vecchio peso: nemmeno completamente scariche, avevano - un tempo - compassione delle mie spalle.

Percorrendo un sentiero alpinistico (mi riferisco a cinquanta o più anni fa) mi imbattei, un pomeriggio, in una scultura di legno a forma di sommità montane nel cui interno, con caratteri scolpiti e poi verniciati di nero, si leggeva "In montagna con i piedi e con la testa". Trovando pertinente e davvero saggia quella raccomandazione, me ne appropriai e - adattandola alla mia 'testa' - ne feci il mio logo-simbolo "In montagna con i piedi e con la radio", visibile nella testata di questa pagina.

Questo mio diario retrospettivo, sorretto prevalentemente da immagini, racconta dunque – senza alcuna trama – le mie esperienze con la "radio", portatrice di ogni voce del mondo nella mia stanza ed inseparabile compagna nelle escursioni alpinistiche nelle Alpi, nelle vacanze e talvolta pure in qualche mia prolungata permanenza lavorativa all'estero.

Nel corso degli anni molte cose sono cambiate ma l’amicizia con la radio è rimasta intatta. La montagna invece - pure sempre protagonista nei miei pensieri - mi ha voluto recentemente segnalare che era giunto il momento di privarmi di qualche privilegio.... Sì, perché lassù non è mai possibile rimanere troppo a lungo e, la vetta che già aveva avuto un fascino tale da costringermi più volte all'abbandono ora - ahimè – mi induce all'addio definitivo......

Gli eventi vissuti – irripetibili alla mia età – stanno facendo posto alla nostalgia e forse mi inducono a idealizzare il passato perché – ora - la radio sembrerebbe non aver più senso a fronte delle opportunità di internet, del telefonino e delle altre sofisticate tecnologie di comunicazione ..... Tuttavia al radio "amatore" genuino ..... la radio non appare soltanto oggetto da usare bensì realtà quasi metafisica da coltivare, ideale indefinibile, pieno di fascino e di valori profondi. ll piacere dell'appassionato è quello di mantenere sempre vivo l’ideale scientifico di Guglielmo Marconi nonché di propagare il suo messaggio di pace ai popoli che la radio così direttamente ed intimamente raggiunge.

Radio e Montagna.... un legame di sogno e di realtà fra due mondi affascinanti, entrambi apparentemente irraggiungibili, colmi di pensiero e di stimoli ......

«Nell’estate del 1895, dall’alta montagna di Oropa, contemplando il nostro biellese, pensai che l’uomo potesse trovare nello spazio nuove energie, nuove risorse e nuovi mezzi di comunicazione. Le libere vie dello spazio per la trasmissione del pensiero umano hanno esercitato sin da allora su di me un grande fascino»

Così si esprimeva Guglielmo Marconi in una lettera autografa del 1918. E' una riflessione che mi commuove e che mi conforta: mi assicura di non aver sbagliato a mantenere per tutta la vita un'amicizia così profonda con la radio e con la montagna!

E sono assai rallegrato nell’osservare che sempre più estesa e qualificata è oggi la schiera dei radioamatori alpinisti. Mi devo altresì complimentare con i soci fondatori del “Mountain QRP Club”, perché promuovono - con competenza, assiduità ed entusiasmo - varie attività radiantistiche in montagna, esaltando quei valori che si legano alla natura, all’uomo ed alla ricerca scientifica che sono l’interiorità e la sostanza del radiantismo.

IL RACCONTO .......

IIl racconto non ha testo: presenta solamente immagini con didascalie ….. E’ questo un mio tentativo di dare alle immagini una presenza sensibile degli accadimenti, vissuti soprattutto interiormente: se quanto auspico verrà percepito, le figure che seguono non saranno semplicemente l’album dei miei ricordi ma potranno divenire sostegno e motivo di incontro e di condivisione dei sentimenti che hanno animato la passione per la “radio” di molti di noi.

La “lettura” avviene in sequenza verticale. I testi e le immagini a lato sono parzialmente complementari al racconto e forniscono informazioni sulle attività radioamatoriali in generale nonché su alcune propensioni di carattere personale.

Spiacenti. La pagina del blog che cerchi non esiste.
Spiacenti. La pagina del blog che cerchi non esiste.